CORSO INTERATTIVO DI ELETTROCARDIOGRAFIA DI BASE

“Se scorriamo le pagine della letteratura poliziesca non si può ignorare l’alto numero di medici in cui ci si imbatte. Non può mancare in un giallo che si rispetti il morto e pertanto ci deve essere pure qualcuno che sveli come è morto! Gli autori di romanzi polizieschi nell’escogitare soluzioni per delitti “perfetti” hanno spesso preso in prestito un ampio bagaglio di nozioni tecniche dalla scienza medica. Conan Doyl che era un medico affermò di avere creato la figura di Sherlock Holmes ispirandosi ad uno dei suoi insegnanti universitari il medico-chirurgo Joseph Bell. Il personaggio Sherlock Holmes ha infatti conoscenze mediche ed il suo collaboratore John Watson è un medico. Perchè la scelta del medico? Perché il medico è un professionista dell’ osservazione scientifica ed il classico paradigma indiziario si impernia sulla semeiotica medica. Una strana identità lega la malattia al delitto ed una certa somiglianza esiste tra la figura del medico e quella del detective, entrambi infatti entrano in azione davanti al turbamento di uno stato di quiete , di equilibrio del corpo fisico e del sociale. Le qualità del clinico sono le stesse dell’investigatore: conoscenza, spirito di osservazione, capacità di deduzione . Il clinico come il detective deve essere capace di partire dalla fine per arrivare al principio cioè deve riuscire ad effettuare un ragionamento analitico. Diagnosticare ed investigare significano riconoscere . E riconoscere non è possibile se non si conoscono le leggi. L’elettrocardiografia è un terreno fertile per esercitare l’arte della osservazione e risvegliare l’occhio clinico. Numerosi libri di elettrocardiografia contengono una descrizione di quadri aritmici sia semplici che complessi e consentono di acquisire una buona preparazione di base, ma solo la frequentazione del “ luogo del delitto” – può formare quella sensibilità che può anche chiamarsi intuito ma che in realtà è sempre il prodotto sedimentato dell’esperienza: dalla continua attenzione all’evidenza empirica propria di ogni vero “investigatore””.

Dott. Vincenzo Marafioti